GINEX (INPGI): NECESSARIA UNA CULTURA DELLA PREVIDENZA

Da sinistra a destra: Simonetta Selloni Presidente Associazione della Stampa Sarda, Roberto Ginex presidente Inpgi, Francesco Birocchi Presidente OdG Sardegna

“Se si vuol appartenere a un ordine professionale occorre svolgere attività in modo remunerato, continuativo e trasparente e versare i contributi previdenziali dovuti per legge”. Lo ha detto il presidente Inpgi Roberto Ginex intervenendo agli Stati generali della informazione in Sardegna, organizzati dall’Ordine regionale dei giornalisti e da Assostampa sarda. “La previdenza è la costruzione del nostro futuro che si genera in base ai contributi versati – ha aggiunto Ginex – e quindi non si tratta di tasse ma della costruzione nel tempo del nostro cassetto pensionistico. In questo senso stiamo cercando di fare in modo che i giornalisti free lance abbiano una maggiore cultura e coscienza del concetto di previdenza”, ha sottolineato il presidente Ginex che ha ringraziato i colleghi sardi per la eccellente organizzazione degli Stati generali della informazione, ribadendo che “oggi più che mai gli enti di categoria debbano collaborare assieme per il bene dei giornalisti che svolgono ogni giorno questo lavoro, con non poche difficoltà”.

Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, intervenendo a Oristano, ha dichiarato che la categoria è “pronta a mobilitarsi per il rinnovo del contratto giornalistico e l’equo compenso. La prima protesta del 2025 sarà sotto il ministero della Giustizia perché mi attendo non bavagli, ma una risposta sull’equo compenso. I colleghi devono sapere perché questo provvedimento non viene approvato». Sul tema delle nuove figure professionali dell’online, Costane spiega che “nei nostri contratti minori, come quello siglato con Anso e Fisc, sono già previste. Ora vanno inserite anche nel contratto Fieg-Fnsi. La mediazione della notizia è lavoro giornalistico, su qualunque piattaforma venga fatto”. In merito all’introduzione dell’IA nelle redazioni, la segretaria generale ritiene inammissibili “accordi segreti sull’IA. Servono regole certe e un protocollo su questi punti, mentre i Cdr devono chiedere agli editori quali ricadute possono esserci con la sua introduzione”.

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